Buoni da mangiare, divertente anche raccoglierli ma occhio al pericolo: l’
intossicazione da funghiè uno spauracchio che gli amanti di questo alimento non possono ignorare. Ora che l’estate è ormai arrivata, preceduta da una grande carica di piogge, si può fare una previsione su quel che sarà la stagione della raccolta dei funghi: se il tempo dovesse confermarsi piovoso anche nelle prossime settimane (si preannuncia un agosto con diversi temporali), ecco che a trarne vantaggio potrebbero essere anche i funghi. Attenzione però in caso di raccolta amatoriale: l’intossicazione da funghi è un rischio che non può essere ignorato ed è quindi giusto essere a conoscenza di quali sono le contromisure da mettere in atto.
Come intervenire in caso di intossicazione da funghi
Troppa precauzione? Beh, non proprio se si da uno sguardo ai numeri degli ultimi venti anni: dal 1998 al 2017, ci sono stati quasi tredicimila i casi di sospetto avvelenamento da funghi seguiti dal Centro Antiveleni di Milano (Cav). Ma non è tutto perché ci sono state anche 15.864 richieste di consulenza per intossicazione da funghi. Per questo il Cav ha voluto alzare la guarda pubblicando i propri dati sulla rivista Ben, realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità. In questo caso si ricordano proprio i numeri relativi all’intossicazione dei funghi: dei quasi 13mila intossicati, 40 non sono riusciti a sopravvivere (6,3%), mentre 19 sono quelli costretti a ricorrere al trapianto di fegato. Proprio in base a questi risultati, il Centro Antiveleni di Milano ha voluto anche precisare quali sono i comportamenti da seguire in caso di intossicazione da funghi: importante agire entro le prime sei ore in modo da ridurre al minimo i rischi più gravi. Fondamentale anche l’applicazione dei protocolli e avere un inquadramento corretto il prima possibile. Queste le raccomandazione per chi, amatoriale o anche massimo conoscitore di
funghi, si cimenta con la racconta: guai a sottovalutare il pericolo!