Si parla di
semolaintendendo lo sfarinato ottenuto dalla lavorazione del grano duro. Questo si coltiva in modo particolare nelle regioni del Sud, qui dove peraltro si possono trovare i maggiori prodotti realizzati con la semola. Questa è ottenuta dalla prima macinazione del chicco di grano duro, definito così perché presenta una grana grande e gialla che è difficile da rompere: il colore giallo è lo stesso che si trasmette poi ai prodotti realizzati con la semola, soprattutto quelli derivati dalla pastificazione e della panificazione. Al contrario, invece, dai chicchi di grano tenero, più facili da rompere, si ottiene la farina: il colore bianco la contraddistingue e si trasmette agli alimenti che si realizzano, soprattutto prodotti da forno con lunga lievitazione.
Valori nutrizionali della semola
La
semola di grano duro presenta una grande quantità di proteine: la presenza di glutine la rende facilmente lavorabile e consente di assorbire facilmente l’acqua, quindi adatta agli impasti; però allo stesso tempo la semola proprio perché contiene glutine non è adatta a chi soffre di celiachia. Tornando alle proprietà della semola, la presenza di fibre la rendono adatta ad agevolare il transito dell’intestino ed inoltre dona senso di sazietà. Presenti anche sali minerali (ferro, potassio, fosforo), vitamine e carotenoidi. Grande anche la presenza di antiossidanti.
Valori nutrizionali 100 grammi di semola
- Kcal 360
- Proteine 12,68 g
- Carboidrati 72,83 g
- Zuccheri -- g
- Grassi 1,05 g
- Saturi 0,15 g
- monoinsaturi 0,124 g
- polinsaturi 0,43 g
- colesterolo 0 mg
- Fibra alimentare 3,9 g
- Sodio 1 mg
- Alcol 0 g
Come usare la semola in cucina
Ma come si usa la semola in cucina? E’ impiegata soprattutto per realizzare pane, pasta e anche dolci. Ad esempio non si può non nominare la semola battuta, così come la
pasta di semola fatta in casa, come le
orecchiette pugliesi. Dalla rilavorazione della semola si può ottenere la
farina di semola usata per creare il pane di grano duro. Infine, la semola è ideale per realizzare l’impanatura di fritture ma anche per dare un po’ di croccantezza in più agli sfornati.