Data Pubblicazione: 13/12/2016
Le Castagne sono il frutto dell’albero del castagno. Presentano una buccia (Pericarpo) liscia e molto resistente, di colore marrone, e una polpa chiara con una pellicola rosso-bruna. Si tratta di un frutto particolarmente nutriente, tanto che in passato il castagno era definito l’albero del pane perché utilizzato come pasto principale.
Le castagne sono costituite per il 50% da acqua e apportano un contenuto calorico di circa 200 kcal per ogni 100 grammi (tali valori fanno riferimenti al cibo consumato fresco e non secco). Le castagne assicurano un elevato apporto di glucidi zuccherini e amilacei, presentano un discreto quantitativo di proteine e fibre e pochi grassi. Proprio la presenza di fibre lo rende un frutto molto utile per ripristinare la regolarità intestinale. Da ricordare che le castagne sono cibo ideale per i celiachi. L’assenza di glutine e il valore nutritivo che ricalca quello dei cereali, le rendono perfette per assicurare il giusto apporto di gludici in chi soffre di celiachia.
Si possono trovare diverse varietà di castagne, derivanti dai luoghi in cui si coltivano. Tra i marchi registrati troviamo la Castagna di Montella, quella del Monte Amiata, la Castagna di Cuneo e molte altre.
In Italia il periodo di raccolta delle castagne va da settembre a dicembre: tra i tipi di raccolta ormai non è più in uso l’abbacchiatura (si scuotevano gli alberi per far cadere i cardi) per i danni procurati alla pianta, mentre continua ad essere utilizzata la raccolta da terra.
Dalle castagne si può realizzare anche farina tramite il procedimento di essicazione: piccole quantità si lasciano essiccare al sole, mentre per grosse quantità si utilizzano gli essiccatoi.
Non si hanno notizie precise sull’origine delle castagne, anche se alcuni fossili fanno pensare alla loro esistenza già dieci milioni di anni fa. In Italia questo frutto potrebbe essere approdato 10mila anni fa ma anche in questo caso non si hanno certezze.
Ciò che si sa è che i Greci utilizzavano le castagne e ne svilupparono la coltivazione. All’epoca venivano utilizzate per fare il pane nero di Sparta, minestre o sfarinate. Se Virgilio parlava delle castagne arrostite di Napoli come irraggiungibili. Nel Medioevo divennero il cibo principale della gente di montagna e si iniziò a diffondere il loro potere afrodisiaco.
Le castagne si prestano ad essere utilizzate in vari modi in cucina:
Le castagne possono essere consumate sia fresche che essiccate e si prestano a diversi metodi di conservazione. Uno, che arriva dall’antichità, prevede la curatura delle castagne. Si immergono in un recipiente d’acqua dopo averle pulite per circa quattro giorni. Successivamente si lasciano ad asciugare per 1-2 giorni in luogo asciutto e non esposto al sole, facendo attenzione a non ammassarle una sull’altra; a questo punto si conservano le castagne in sacchi di iuta e conservati in frigorifero a 4°C o comunque in un luogo a questa temperatura e asciutto. Come già spiegato, le castagne possono anche essere essiccate. Possibile, infine, anche congelarle.
Le Castagne si prestano bene non solo ad essere mangiate da sole ma anche come condimento di vari piatti: ottimo ad esempio il risotto alle castagne ma da gustare è anche un antipasto come i Bocconcini di Castagne e Bacon o ancora un secondo come le polpette mortadelle e castagne.
Pubblicata il 13/12/2016Le nostre rubriche
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