Il
coronavirus, con il decreto ‘io resto a casa’, è destinato a cambiare per un po’ (almeno fino al 3 aprile) le abitudini degli italiani: si chiede alla popolazione di restare in casa con solo poche eccezioni concesse per motivi di lavoro, necessità, sanitari. Ad esempio ristoranti, pub e bar dovranno chiudere alle ore 18 ma questo, almeno stando a quanto riportato dalle FAQ di spiegazione del provvedimento, non avrebbe effetti sulla consegna del
cibo a domicilio: “Il limite orario dalle 6.00 alle 18.00 è riferito solo all'apertura al pubblico – si legge nelle Faq - L’attività può comunque proseguire negli orari di chiusura al pubblico mediante consegne a domicilio”. Questo a patto che chi organizza l’attività di consegna del cibo a domicilio eviti che il momento della consegna preveda contatti personali. Ecco proprio per evitare contatti a rischio contagio c’è chi ha deciso di sospendere le consegne di cibo a domicilio. Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha emanato un’ordinanza con la quale vieta proprio le consegne di pizze e panini a casa.
Stop al cibo a domicilio
Il provvedimento è stato motivato dallo stesso presidente: “Ci sarebbero troppe occasioni di contagio, migliaia di contatti personali che moltiplicherebbero il contagio. Non servono le mezze misure ma provvedimenti rigorosi: solo così ce la facciamo: se non siamo rigorosi oggi rischiamo che il problema vada avanti per mesi e mesi”. Una scelta che potrebbe essere presto seguita anche da altre restrizioni: la Lombardia ha chiesto al Governo la chiusura di tutte le attività e la limitazione dei trasporti pubblici e il premier Conte si è detto possibilista nell'inasprire ulteriormente le disposizioni sull'intero territorio nazionale. Restare a casa è l’unica possibilità di fermare il contagio e il coronavirus, anche rinunciando ad una
pizza a domicilio. Magari è l’occasione per tornare a farla in casa, tutti insieme preparare una
pizza al forno e rendere meno duro questo momento complesso per l’intera Italia.