Una vecchia canzone napoletana recita ‘se il melone è uscito bianco, con chi te la vuoi prendere?’. Il riferimento è al matrimonio che non si sa come verrà fuori, proprio come il melone o l’anguria. Buona o no? Il dilemma sorge ogni volta che l’andiamo ad acquistare ma c’è in realtà qualcosa che si può fare per capire se vale la pena di acquistare l’anguria oppure è meglio lasciar perdere.
Procediamo con ordine e ovviamente facciamo una precisazione: acquistiamo soltanto frutta di stagione quindi per l’anguria più o meno il periodo estivo, diciamo da maggio/giugno a settembre. Ora vediamo come
scegliere un’anguria buona: il primo indizio è la forma. Solitamente quando sono allungate sono più acquose, mentre le tonde hanno un sapore più dolce.
Importante anche andare ad osservare attentamente il colore della buccia. Attenzione se vi trovate una buccia lucida: magari darà l’impressione di essere buona, in realtà l’anguria matura è quella con buccia scura e opaca. Poi le striature hanno un riflesso sul sapore: più sono definite e ravvicinate, più il sapore sarà forte.
Scegliere l’anguria, l’importanza del suono
Indizio sul sapore dell’
anguria arriva anche dal peso. A parità di dimensioni, più sono pensanti, più saranno dolci e mature con il loro carico di acqua. Ma di aspetti da valutare per scegliere l’anguria ce ne sono diversi. Ad esempio il picciolo: se secco, probabilmente vi troverete un’anguria molto dolce, invece se presenta ancora setole e dei resti di fiori, è probabilmente un’anguria non ancora arrivata al grado giusto di maturazione. Infine, una prova tradizionale è quella che riguarda il suono. Con le nocche di una mano andiamo a colpire il nostro frutto: se il suono è sordo, l’anguria sarà matura, al contrario sarà ancora acerba. Queste le indicazioni di massima su
come scegliere un’anguria senza avere brutte sorprese una volta arrivati a casa.