La
sangria è una delle bevande più apprezzate in Spagna: il suo sapore dolce l’ha resa famosa in tutto il mondo, tanto che versione più o meno vicine all’originale si ritrovano quasi in ogni Paese, Italia compresa. Il nome sangria deriva dal termine ‘sangre’ che in spagnolo significa proprio sangue: l’accostamento nasce spontaneo quando si parla di
sangria rossa, una bevanda solitamente a base di
vino che però prevede anche alcune varianti. Ecco allora che potrete trovare anche la
sangria bianca, molto diffusa in Catalogna e realizzata con vini bianchi o spumante. Gli
ingredienti sangria sono poi quasi sempre gli stessi: frutta a pezzi, zucchero o miele, acqua gassata e spezie. Tra queste c’è chi utilizza la cannella e chi la vaniglia e non mancano le ricette con i chiodi di garofano. Sempre in tema di varietà di sangria, da segnalare chi utilizza anche il rum o il brandy.
Sangria, le origini
Dopo aver visto la sangria come si fa, diamo uno sguardo anche alla storia di questa bevanda. Benché sia una ricetta tipicamente spagnola, le sue origini sono molto antiche e collocate in epoca romana: allora era usanza correggere il vino con miele o frutta in modo da favorire la conservazione. Ad ogni modo, le prime testimonianze ufficiali risalgono a qualche secolo fa, tra il 1700 e il 1800: nel primo caso la sua nascita si fa risalire ai marinai inglesi che per aggirare il divieto di bere rum lo allungavano con frutta, miele e spezie in modo da farlo passare per un succo di frutta; nel secondo, invece, l’origine della sangria è attribuita a contadini spagnoli e portoghesi che crearono una bevanda dissetante, utilizzando unicamente i prodotti della terra. Qualunque sia l’origine, c’è una certezza: la ricetta della
sangria spagnola ha fatto colpo diventando diffusa in tutto il mondo.