Panino da casa: scontro per la mensa scolastica

Portarsi il panino da casa a scuola: è guerra ormai quando la ripresa delle lezioni è dietro l’angolo. Lo scontro tra scuole e famiglie per il panino da casa, cioè l’alternativa che alcuni genitori chiedono alla mensa scolastica, perché non soddisfatte del cibo offerto ai loro figli. Uno scontro che ha visto anche entrare in campo i tribunali: quello di Torino aveva dato ragione alle famiglie, consentendo ai genitori di portare il cibo da casa. Poi è arrivata la sentenza della Corte Suprema di Cassazione che ha cambiato le cose: i genitori non hanno alcun diritto di scegliere tra panino da casa e mensa scolastica.

Panino da casa: è scontro

L’avvio del nuovo anno scolastico ha riportato l’argomento al centro della cronaca: così il Caro Mensa Torino, comitato nato nel 2013, annuncia battaglia “contro il declino della refezione comunale e a difesa del diritto costituzionale al pasto da casa”, annunciando lo stop alla collaborazione con le scuole che sono contrarie alla possibilità da parte delle famiglie di portare il cibo da casa per gli alunni delle scuole elementari e medie inferiori. In pratica, la decisione di questo comitato è di boicottare la commissione che vigila sulle mense per quelle scuole che dicono no al panino da casa. La spiegazione è presente in una nota in cui si legge: “Da oggi la componente genitori abbandona definitivamente l’Osservatorio. Inoltre, a fronte di illegittimi dinieghi, il suggerimento è quello dell’immediato ricorso al giudice amministrativo e i contributi volontari compreso quello per l’assicurazione, almeno per quanto ci riguarda, non verranno più pagati, perché ci è scappata la voglia e la volontà”.
Una guerra tra le due parti che va avanti ormai da anni e che non trova una via di uscita pacifica se non lo scontro costante: da una parte le scuole e le mense scolastiche, dall’altra i genitori: nuovo anno scolastico, vecchie diatribe.