La
dieta alcalinaè ideata da un tale Robert O. Young, un medico laureato presso la Clayton College of Natural Health,università che non ha alcun tipo di riconoscimento. Allora perché parlarne? Per mettere in guardia chi si vuole affidare a tale regime alimentare che si basa su una convinzione: gli alimenti possono influenzare il PH e l’acidità di sangue e altri fluidi. Questa dieta divide gli alimenti in due categorie: acidi e alcalini. La divisione è fatta considerando la scala del PH (da 0 a 14): fino a 7 il cibo sarà individuato come acido, sopra il sette diventerà invece alcalino. Inoltre gli acidi farebbero male alla salute: così alimenti come carne, grano, zucchero raffinato andrebbero evitati perché appunto favoriscono la produzione di acidi. Al contrario andrebbero utilizzati cibi alcalini che avrebbero numerosi benefici tra cui (ma c’è stata la smentita dell’AIRC) anche quello di ridurre il rischio di contrarre un tumore.
Menu settimanale dieta alcalina
Lasciando da parte le numerose critiche che la comunità scientifica ha rivolto alla dieta alcalina, in cosa consiste tale regime alimentare? Ebbene, si parla di una dieta che favorisce soprattutto alimenti di origine vegetale puntando molto sui
cibi alcalini, dovrebbero rappresentare l’80% dell’alimentazione giornaliera, con appena il 20% di cibi acidi. Ecco allora che per la
dieta alcalina menu settimanale potrebbe essere stilato con una grande attenzione a verdure e frutta: dalle insalatone al pollo, dagli involtini di avocado a preparazioni a base di pesce. Ciò che mancherà dal
menu dieta alcalina è sicuramente la pasta (possono essere usati gli spaghetti di riso o di zucchine) e la carne rossa; grande spazio invece a pollo, salmone e frutta secca. Queste le indicazioni per la dieta alcalina, con tutte le premesse dette in precedenza sulle critiche della comunità scientifica a tale regime alimentare e con la solita raccomandazione: no al fai da te!