Il ristorante a rifiuti zero
Data Pubblicazione: 29/01/2020

Come funziona il ristorante a rifiuti zero
La strategia del ristorante a rifiuti zero è stata studiata a tavolino: se il problema degli scarti alimentari sta diventando sempre più preoccupante, il Rhodora ha provato a risolverlo con un piano studiato nei minimi dettagli e che coinvolge, come detto, anche il quartiere in cui sorge il locale, Fort Greene. Un progetto che ha portato all’eliminazione dei cestini per la raccolta della spazzatura all’interno del ristorante e all’abolizione dell’utilizzo della plastica monouso: tutto il materiale è completamente riciclabile o compostabile. Il locale è dotato di un macchinario per triturare il cartone, trasformando le scatole di vino in materiale utile al compostaggio. Previsto anche un impianto di lavaggio capace di trasformare il sale in sapone e la presenza di due contenitori che trasformano i rifiuti difficilmente riciclabili (come ad esempio le gomme) in nuovi beni.Una scelta che tocca anche i fornitori, scelti tra quelli che più si avvicinano al modus operandi del ristorante: il menu, infatti, è realizzato proprio in base a ciò che i fornitori prescelti hanno a disposizione. Gli stessi menu ogni volta che sono cambiati vengono riciclati, mentre ciò che resta tra i clienti è compostato, con il compost che poi viene usato come fertilizzanti per i piccoli giardini presenti all’esterno del locale. Certo una scelta non semplice, anche perché costosa ma che vuole tracciare una linea da seguire: un ristorante che vuole porsi come modello non soltanto per la concorrenza ma anche per i clienti, diffondendo la cultura dei rifiuti zero.