Osteria a tempo, l'ultima iniziativa anti-Covid

Data Pubblicazione: 04/10/2020

Osteria a tempo

Dopo il ristorante che fa pesare i clienti arriva l’osteria a tempo. E’ l’ultima idea che arriva da Bologna ed è anche un’iniziativa anti-Covid. Costretti a fare i conti con i protocolli anti-contagio, i ristoratori si adeguano e cercano di trovare la soluzione giusta per far fronte a questo particolare periodo storico. Lo fanno anche Antonella De Sanctis e Mirco Carati, i titolari di Vâgh íñ ufézzí, osteria di via dei Coltelli a Bologna, dando vita ad una particolare formula: pasti a tempo. A spiegare l’iniziativa sono sempre loro e il ragionamento è semplice: causa Covid, i coperti sono stati drasticamente ridotti e così occorreva un’idea per evitare di vedere ridotti anche il numero di clienti. Detto, fatto.

Osteria a tempo: come funziona l’iniziativa del locale di Bologna

La cucina resta invariata, come il menu e le porzioni, cambia soltanto il tempo: si pagherà in base a quello in cui si resta al tavolo. I clienti dovranno così prenotare una fascia oraria e consumare quello che vogliono in quel tempo. Non serve certo una spiegazione per un funzionamento molto semplice. Il primo passo dell’osteria a tempo è la prenotazione: si indica il numero di persone che mangeranno al tavolo e il tempo che si vuole a disposizione. Durante il periodo di prenotazione, si mangerà tutto quello che si vorrà, senza andare ad aggravare sul conto. Infatti, l’osteria Vâgh íñ ufézzí prevede anche il pagamento in base al tempo in cui si sta al tavolo. Il prezziario è molto semplice: 18 euro a persona per un’ora di pasto, 26 euro a persona per chi, invece, si vorrà trattenere fino a due ore.
Iniziativa davvero particolare e che magari da Bologna prenderà piede anche in altre parti d’Italia e in altri locali: un’idea per provare a convivere con il virus, senza però perderci dal punto di vista economico, almeno per i ristoranti. Che ne pensate?

Pubblicata il 04/10/2020

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