La
pasta 3D contro gli sprechi e per un futuro migliore: è quello che immaginano i ricercatori e già sono stati fatti diversi esperimenti che hanno coinvolto cuochi e chef di tutto il mondo. Ora è addirittura possibile acquistare la pasta 3D: rispetto ai classici
formati di pasta (ovviamente anche quelli sono tridimensionali) c’è la possibilità di acquistare formati stampati su richiesta e altamente personalizzabili. Ma perché creare pasta o comunque
alimenti 3D? In primo luogo grazie alle stampanti 3D c’è la possibilità di realizzare formati che altrimenti non sarebbe possibile fare in maniera tradizionale. Si arriva anche a potersi gustare dei veri e propri capolavori d’arte, oltre ovviamente a scegliersi ingredienti e forma. Importante soprattutto l’aspetto che riguarda la quantità di cibo: con la pasta 3D gli sprechi sono ridotti al minimo visto che si produce soltanto ciò che si consuma con le porzioni basate sul piatto che si vuole andare a realizzare.
Come si realizza la pasta 3D
Momentaneamente l’uso di stampanti per pasta 3D è limitato a grandi ristoranti e chef di primo livello ma in futuro si prospetta una diffusione su più vasta scala con la possibilità di arrivare all’introduzione di tale tipo di stampanti e pasta anche nell’uso domestico. Ma come si crea la pasta 3D? Si parte dal progetto al computer dei piatti che si vogliono realizzare: si inseriscono quindi gli ingredienti negli appositi contenitori e si dà inizio alla stampa. A questo punto la stampante crea in maniera automatica, utilizzando le giuste quantità di ingredienti, il piatto così come lo abbiamo progettato. Attualmente la pasta 3D è ancora lontana dal piatto di pasta così come lo intendiamo tradizionalmente, assomigliando molto a finger food ma la strada è tracciata e presto potrebbe esserci il ‘salto di qualità’ anche dal punto di vista del gusto.