Nasce il vino senza uva

Data Pubblicazione: 07/03/2020

Il vino senza uva

Si chiama gemello e si propone di essere il progetto del futuro: stiamo parlando del vino senza uva, un vino sintetico nato in America dal lavoro di una startup. Sì, avete letto bene: un vino che non richiede l’uso dell’uva per la sua preparazione. Incredibile a dirsi e forse anche a bersi, ma non a farsi o almeno non per l’azienda americana che ha deciso di investire in questo progetto. Un’avventura nata dall’analisi delle molecole dell’alcol coniugata all’estrazione di molecole del gusto da risorse naturali: il risultato è una serie di prodotti e bevande che non si limitano al vino senza uva. Nelle bevande create con questo metodo dalla startup americana troviamo anche il whisky Gliph e il sakè Kazoku.

Come nasce il vino senza uva

Per quanto riguarda il vino senza uva, questo prodotto non presenta solfiti, né pesticidi e prevede un risparmio dal punto di vista ambientale non indifferente: si ridurrebbe, infatti, l’utilizzo di acqua, terra ed emissioni di carbonio rispettivamente per il 95%, 80% e 40% in confronto alla produzione del vino convenzionale.
Il gemello può essere paragonato ad un moscato ottenuto con il betacarotene, con una gradazione alcolica del 6%: con un colore che richiama il caramello, il gusto è stato ottenuto attraverso aromi naturali. Il kazoku, invece, ha una gradazione più elevata che raggiunge il 16%. Per non far scattare le polemiche dei puristi del vino tradizionale, l’azienda americana ha precisato che i loro prodotti non nascono con l’intenzione di andare a sostituire i vini classici ma sono rivolti ad una nicchia di pubblico che considera fondamentale l’impatto ambientale della produzione di queste bevande. Insomma, il vino senza uva è un vino che non è rivolto agli appassionati del genere ma a chi ha un’attenzione particolarmente elevata per la difesa dell’ambiente e la sostenibilità delle produzioni.

Pubblicata il 07/03/2020

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