La dieta connettivale
Data Pubblicazione: 02/03/2019
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Dieta connettivale, le tre fasi
Se cercate per la dieta connettivale un esempio che vi chiarisca quali sono i concetti base su cui si fonda, dovete sapere che si divide in tre fasi. La prima è quella della disintossicazione che non riguarda soltanto organi come fegato, polmoni e reni ma anche sul tessuto connettivo. Il tutto grazie ad una terapia omeopatica ed omotossicologia che permette all'organismo di disintossicarsi in maniera permanente.La seconda fase prevede la riduzione drastica di carboidrati e grassi, mentre le proteine saranno basate su età e costituzione del paziente. La riduzione di carboidrati e grassi avverrà in maniera graduale in modo che non si vada ad attingere energie dalla massa magra. Per far ciò sarà suggerita l’assunzione di piccole quantità di aminoacidi puri che permetteranno di preservare il sistema muscolare e di attingere energia dai depositi di grassi.
Infine, l’ultima fase della dieta connettivale prevede un graduale ritorno alla normalità con la reintroduzione di carboidrati e grassi. Grazie alle fasi precedenti il tessuto muscolare sarà in grado di evitare il noto effetto yo-yo: uno dei vantaggi che sostengono i fautori di questo tipo di dieta è proprio quello di ottenere risultati duraturi nel tempo. Proprio per far sì che ciò avvenga, con la reintroduzione dei carboidrati, al paziente è consigliato di svolgere attività fisica in modo che i carboidrati reintrodotti vengano consumati come energia per l’esercizio svolto.