Campari, dall'Aperol all'igienizzante per il coronavirus
Data Pubblicazione: 21/04/2020
A spiegare la nascita dell’idea è l’amministratore delegato dell’azienda Bob Kunze-Concewitz che racconta come è arrivato a pensare alla produzione di gel igienizzante: “Quando è iniziata la pandemia in Italia noi ci siamo mossi subito facendo una donazione importante all’ospedale Sacco. Nel tempo ci siamo chiesti come potevamo aiutare di più: convertire gli stabilimenti per la produzione di igienizzante avrebbe richiesto troppo tempo, da qui l’idea di cercare una società in grado di produrre ciò che serve agli ospedali. Un vecchissimo amico mio è l’amministratore delegato dell’Intercos: mi è venuta l’idea l’ho subito chiamato e ha detto sì. Noi avevamo l’alcol, loro una produzione normale di gel igienizzante: lo stabilimento era un po’ fermo perché non avevano l’alcol e sono ripartiti con una produzione normale”.
Campari produce gel igienizzante
Così nel giro di un paio di settimane è stato completato il primo lotto di 15mila flaconcini da 200ml di igienizzante che saranno donati alle strutture sanitarie, a chi lotta in prima fila contro il virus. Idea che l’amministratore delegato del gruppo racchiude in questa frase: "Il nostro motto è: 'Brindare alla vita'. In questo momento vuol dire anche prendersi cura della propria salute”.E quella della Campari non è l’unica azienda che ha deciso di dare il suo contributo: nelle ultime settimane il contributo, più o meno pubblicizzato, di piccoli e grandi imprenditori per l’emergenza coronavirus non è mancato. Dalle donazioni dei presidenti di club di calcio alla donazione di grande gruppi, anche del settore agroalimentare come Lavazza e Nestlè.