I peggiori vizi a tavola
Data Pubblicazione: 20/08/2015

I peggiori vizi a tavola
Questo, però, non significa che non si possa essere eleganti anche senza conoscere le regole del galateo: in parole povere, non si deve per forza sbranare un cosciotto di pollo per dimostrare che il pasto è stato apprezzato. Esistono modi e modi di comportarsi a tavola: tutti noi abbiamo i nostri vizi, ma c'è chi ne ha di davvero detestabili. Parlare con la bocca piena, ad esempio, è una cosa deprecabile: nessuno dei commensali ha interesse ad ascoltare una dissertazione filosofica mentre il cibo viene triturato in bella vista. Lo stesso discorso vale per il classico risucchio della minestra: l'equilibrio mentale dell'uomo non è fatto per sopportare quel rumore. Per non parlare della prossemica da tavolo: gli spazi vitali sono sacri e quando qualcuno mangia dal nostro piatto, beve dal nostro bicchiere o si attacca alla bottiglia è come se attentasse alla nostra sopravvivenza. Riguardo al vino, poi, non è mai un piacere essere circondati da chi ne annusa le fragranze come un cane da tartufo e da chi lo tracanna come se fosse l'unico rimedio possibile alla disidratazione. Equilibrio e sobrietà sono sempre qualità gradite a tavola. Così come l'anonimato tecnologico. Non c'è nulla di più offensivo di qualcuno che gioca con il cellulare, che fotografa il cibo, che chiama o viene chiamato in continuazione: la suoneria va sempre spenta quando si mangia, o quanto meno moderata. Moderata come la necessità di comunicare a tutti l'avvenuta digestione del pasto, da espletare in religioso silenzio senza improvvisare concerti in do maggiore. Astenersi anche dal fumare: farà bene alla salute e, soprattutto, eviterà rivolte popolari a tavola. Ed evitare una conversazione fatta di argomenti piuttosto discutibili e disgustosi, poco gradevoli da ascoltare mentre si cerca di assaporare un piatto. Non serve aver studiato il galateo per accorgersi che certe abitudini, durante un pasto, sono da evitare a tutti i costi: l'eleganza a tavola non sarà più sinonimo di regole precise e inappuntabili, ma conservare un minimo di decenza rimane un dovere per tutti.