Data Pubblicazione: 06/03/2018
Chi non ha mai spalmato un po’ di marmellata su una fetta di pane? E’ un gesto che molti fanno quasi quotidianamente e non tutti sanno cosa vanno a mangiare. Con il termine di marmellata, infatti, si intende comunemente un composto contenente frutta e zucchero. Questi ingredienti sono cotti insieme per lungo tempo, fino ad ottenere un composto di tipo gelatinoso. Attenzione però: anche se spesso sentiamo parlare di marmellata di mele o di fichi, la definizione è errata. Secondo la direttiva europea n. 79/693 del 1979, recepita dall’ordinamento italiano nel 1982 con il D.P.R. 8 giugno 1982, n. 401, la marmellata è esclusivamente un prodotto realizzato con zucchero e agrumi: quindi marmellata di arance, mandarino, marmellata di limoni, cedro, pompelmo); la frutta deve essere almeno il 20% del prodotto finale. I prodotti realizzati con zucchero e altri tipi di frutta, invece, rientrano nella definizione di confettura; in questo caso la quantità di frutta deve essere almeno del 35% o del 45% in caso di confettura extra. Così non sarà normativamente corretto parlare di marmellata di ciliegie o marmellata di albicocche, ma occorrerà utilizzare il termine confettura.
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