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Calamari, origini e curiosità sul mollusco di Moby Dick

Data Pubblicazione: 17/11/2016

Calamari, origini e curiosità sul mollusco di Moby Dick
Conosciuti con il nome scientifico di Loligo Vulgaris, i calamari (calamaro europeo o comune) sono un mollusco appartenente alla famiglia di Loliginidae. Il suo nome deriva da kalamos, parola greca dalla quale nasce anche calamaio, termine che dal medioevo fu utilizzato per indicare il vasetto d’inchiostro: la somiglianza della forma e il liquido nero, simile all’inchiostro, utilizzato da tali molluschi per difendersi, sono alla base della scelta del nome. Il calamaro ha una conchiglia interna e un corpo fusiforme e allungato che richiama l’aspetto di una lancia; presenta due pinne e testa con braccia, 10 tentacoli di due 2 più lunghi. Le sue dimensioni medie si aggirano tra i 15 e i 30 centimetri. Oltre al calamaro europeo esistono diverse specie appartenente allo stesso genere di molluschi: da segnalare il Dosidicus Gigas, molto più grandi di quelli europei e presenti soprattutto in Cile, Messico e Perù, e il calamaretto (Alloteuthis media) presente nel Mediteranno e nell’Atlantico. Tornando al Loligo Vulgaris, si trova soprattutto nelle zone costiere del Mar Mediterraneo e in quello del Nord. Il periodo di riproduzione va da gennaio e luglio quando si avvicinano molto alla costa.

Valori nutrizionali

dei calamari Dal punto di vista alimentare, i calamari sono ideali per una dieta ipocalorica: presentano pochi grassi, nessuna fibra e discrete quantità di sodio, potassio, calcio e fosforo. Ideali da utilizzare in regimi alimentari adottati per malattie del metabolismo e per tenere sotto controllo la pressione arteriosa. 100 grammi di Calamari freschi apportano 92 Kcal e contengono: Proteine 15,58 g Carboidrati 3,08 g Zuccheri 0 g Grassi 1,28 g Colesterolo 233 mg Sodio 44 mg Alcol 0 g

Cenni Storici

Fin dall’antichità si hanno testimonianze della presenza del calamaro: ad esempio Plinio racconta di un cefalopode presente nei mari italici con braccia lunghe fino a cinque metri e testa grande quanto 15 anfore romane. Proprio l’esistenza di creature mostruose è a metà tra leggenda e storia: la letteratura è piena di pagine su calamari giganti (da Ventimila leghe sotto i mari a Moby Dick) e anche nel cinema tale creatura ha fatto la sua apparizione (ad esempio compare in Pirati dei Caraibi). In realtà quello che si credeva essere soltanto una leggenda ha avuto conferma scientifica: sono numerose, infatti, le testimonianze sull’esistenza di calamari giganti. Ad esempio nel novembre del 1861, la corvetta francese Alecton trovò un animale moribondo tra Madeira e Tenerife: si cercò di portarlo a bordo, ma fu recuperata soltanto la parte posteriore lunga quasi cinque metri. Altra testimonianza, questa però a metà tra storia e leggenda, narra di un gruppo di marinai della seconda guerra mondiale che dopo l’affondamento del Britannia (1941) furono attaccati da un calamaro gigante: uno dei marinai fu portato a fondo mentre un superstite ha portato i segni dell’attacco della mostruosa creatura.

Come conservare

I calamari possono essere conservati sia freschi che congelati: in entrambi i casi è importante eviscerare e lavare il pesce. Frigorifero: i calamari possono esser conservati in frigorifero ricoperti da una pellicola alimentare fino ad un massimo di due giorni. Congelati: è possibile anche congelare i calamari in sacchetti (attenzione ad eliminare l’aria prima di chiudere); in questo caso è preferibile consumare il calamaro entro tre mesi.

Varietà di preparazione dei calamari

I calamari sono un alimento presente in molteplici ricette, tradizionali e non: questo mollusco può essere mangiato farcito o utilizzato come condimento per un ottimo piatto di pasta. Tagliati a tondini e infarinati, si può mangiare un’ottima frittura di calamari. frittura di calamari Altrettanto deliziosi sono i calamari ripieni di Cous Cous. Passando ai primi, come rifiutare un piatto di rigatoni con calamari: una delizia per il palato. Ma le ricette da preparare con questo pesce sono molte e tutte da provare.
Pubblicata il 17/11/2016

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