Mario Carbone scatti per mettere in mostra cibo e ritualità

Data Pubblicazione: 05/08/2015

Mario carbone: 71 scatti per mettere in mostra cibo e ritualità

Il cibo non è solo buono da mangiare, ma anche da guardare. Mario Carbone ha raccontato il cibo con la sua macchina fotografica.

Il celebre fotografo Mario Carbone ha raccolto 71 dei suoi scatti dedicati al cibo e all' interazione con riti sociali, artistici e religiosi. La mostra "Buono da guardare: cibo, arte e ritualità nelle fotografie di Mario Carbone" è esposta al Museo di Roma a Trastevere in Piazza Sant'Egidio, racconta mezzo secolo di alimentazione perché il cibo non è solo buono da mangiare, ma anche da guardare. La mostra, inaugurata il 17 luglio resterà aperta sino al 13 settembre dal martedì alla domenica dalle 10 alle 20. Nel reportage fotografico di Mario Carbone in bianco e nero, il cibo è la nota di colore, il filo rosso che collega i riti sociali della seconda metà del novecento, caratterizzata da profondi cambiamenti nelle abitudini alimentari.

Cibo e ritualità: la mostra Buono da Guardare di Mario Carbone


Gli scatti non riguardano solo allegre famiglie riunite intorno a tavole bandite a festa, ma puntano l'attenzione sul degrado e sul consumismo, due facce diverse della stessa medaglia. Nel percorso espositivo si rimane affascinati dalle scene di vita agro-pastorale del Sud Italia negli anni '50. In mostra anche alcune foto di un viaggio attraverso le civiltà rurali dell'India che Mario Carbone ha fatto nel 1960 con il regista Giuseppe Ferrara, che mettono in luce realtà distanti non solo nel tempo ma anche nello spazio. Ritornando nel nostro paese, l'obiettivo del fotografo si è soffermato sulla dimensione contadina di luoghi remoti immortalando il momento della pesca a S. Giovanni di Sinis, nel Golfo di Oristano in Sardegna, la lavorazione del pane che spettava esclusivamente alle donne e il trasporto al forno per la cottura, l'approvvigionamento di risorse in seguito a catastrofi naturali come il terremoto delBelice. Carbone analizza la duplice veste del cibo, laica e devozionale nelle fotografie di alcune feste popolari come la "Festa delle Passate" a Marta, in onore della Madonna del Monte e la "Festa della Frustica" a Faleria, entrambi comuni del viterbese. La stessa ritualità emerge anche nelle immagini di importanti performance artistiche tra cui "L'ultima cena" del gruppo Nouveau Realisme inscenata nel 1970 a Milano e il banchetto sacrificale aLehraktion di Hermann Nitsch dell'Ex Fabbrica Peroni di Roma. Durante l’esposizione sarà possibile vedere anche il cortometraggio di Mario Carbone per omaggiare l'evento dei nouveaux réalistes.

La mostra focalizza l'attenzione sul cibo come elemento culturale. Questo viaggio indietro nel tempo ci invita a rivedere il nostro rapporto con le risorse per un consumo consapevole e meno sprechi.

Pubblicata il 05/08/2015

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