Pulire i ricci di mare non è un’operazione molto difficile ma richiede l’utilizzo di un apposito strumento altrimenti la questione potrebbe complicarsi. Questi frutti di mare sono molto costosi, anche a causa della loro pesca manuale, ma non per questo poco diffusi: Puglia e Sicilia sono le Regioni dove si trovano con più facilità ed è proprio qui che gli spaghetti ai ricci di mare sono di casa. In passato, ma in qualche caso anche adesso, il consumo tipico era crudo con pane e taralli: rispettando la tradizione, la polpa del riccio di mare era consumata direttamente dal guscio, senza utilizzare le posate.
Ad ogni modo chi li vuole utilizzare in qualche ricetta dovrà prima sapere
come si puliscono i ricci di mare: è necessario, infatti, aprirli per poi prelevare la polpa arancione da usare in cucina. Proprio per tale scopo è utilizzabile uno strumento apposito, il taglia ricci: può essere sostituito anche con delle forbici appuntite, ma questo complicherà un po’ l’operazione.
Come pulire i ricci di mare con il taglia ricci
Vediamo allora
come pulire i ricci di mare. Come detto dovrete procurarvi un taglia ricci: prendetene uno alla volta e apriteli utilizzando l’apposito strumento. Tagliate prima la parte superiore del riccio (dove è presente la bocca), quindi eliminate l’acqua e le alghe presenti all’interno. Passatelo sotto un getto di acqua corrente. A questo punto grazie all’aiuto di un cucchiaino potete procedere all’estrazione delle uova. Importante è prendere soltanto la parte arancione. Ponete le uova in una ciotola e poi decidete la ricetta che volete preparare: da un delizioso
riso con zucca e ricci di mare ad altrettanto gustose bruschette. In chiusura un suggerimento: è meglio consumare i ricci di mare appena comprati, evitando di conservarli. Se proprio non potete cucinarli subito, si possono conservare per non più di un giorno in un contenitore coperto da uno straccio bagnato. Possibile anche congelarli: in questo caso vanno mangiati entro 15 giorni.