Champagne, il simbolo del lusso che arriva dalla francia

Data Pubblicazione: 18/12/2017

Champagne, il simbolo del lusso che arriva dalla francia

Dici champagne e pensi a classe ed eleganza. E’ il simbolo del lusso per eccellenza, quello delle ‘grandi’ occasioni: chi non ha mai provato il gusto di stappare una bottiglia di champagne, magari in compagnia del proprio partner per brindare ad una ricorrenza speciale? Ovviamente si tratta di una bevanda che può essere consumata soltanto in determinate ricorrenze o da chi ha il portafogli abbastanza pieno. Infatti per lo champagne prezzi sono decisamente alti e non sostenibili da tutti. Lo champagne prende il nome dalla Regione della Francia dal quale origina. Per produrlo si esegue un procedimento molto particolare. Dalla raccolta dell’uva rigorosamente manuale al caratteristico tappo.

Ecco allora quali sono le caratteristiche che fanno di un ‘normale’ vino uno champagne:

  • Vendemmia a mano: è impossibile utilizzare le macchine vendemmiatrici.
  • E’ abitudine unire vini di provenienza e millesimi diversi. Quando si utilizzano vini della stessa annata è possibile indicare il millesimo: questo è un simbolo dell’elevata qualità dello champagne.
  • Questo spumante costosissimo è caratterizzato dall’utilizzo di un tappo a forma di fungo. Questo è usato per tenere il vino in pressione ed è trattenuto da una gabbia fatta in fil di ferro.

Proprietà dello champagne

Anche se si tratta di un prodotto alcolico, sono vari gli effetti benefici che un consumo moderato comporta. Ad esempio è ottimo per combattere l’insonnia così come l’aterosclerosi, visto che aumenta la presenza di Hdl. Inoltre in un recente studio pubblicato sul British Journat of Nutrition è stato dimostrato che consumare due bicchiere di spumante al giorno abbia effetti positivi sul cuore, migliorando il funzionamento dei vasi sanguigni grazie all’apporto dall’ossido nitrico. Infine, un’altra ricerca evidenzia gli effetti benefici sulla memoria.

Cenni storici

Decisamente particolare la storia che porta alla nascita di questo spumante francese. La sua invenzione si deve a Don Pierre Perignon, un’abate benedettino che riportò a nuova vita i campi dell’abbazia d'Hautvillers sul finire del XVII secolo. Questi dopo un periodo di splendore erano caduti in rovina, vittime di continue razzie. Ecco allora che l’abate promosse un’operazione di recupero che partì proprio dalle viti. Così quella zona divenne una di quelle di maggior pregio per la produzione di vino e – si racconta per un errore – si trovò una ricetta particolare che diede origine allo champagne che oggi conosciamo.

Come servire lo Champagne

Questo vino spumante deve essere servito in un determinato modo per gustarsi a pieno tutte le sue qualità. In primo luogo deve essere freddo ma non ghiacciato. La temperatura ideale è tra i 6 e gli 8 gradi, se giovane, e di dieci gradi se più ‘vecchio’. Importante poi non metterlo mai nel congelatore: occorre raffreddarlo in frigorifero per un paio di ore. Se si cerca un metodo più rapido è possibile mettere la bottiglia in un recipiente pieno di ghiaccio, magari aggiungendo anche un po’ di sale grosso.

Varietà di preparazione in cucina

Non soltanto champagne da bere, ma anche da mangiare. Sono diverse le ricette che lo prevedono. Immancabile il risotto allo champagne, decisamente più raffinate le ostriche 'bagnate' da questo vino pregiato. Impossibile poi resistere al fascino di gamberoni conditi con champagne e pepe rosa.

Pubblicata il 18/12/2017

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