A che servono gli
aromi alimentari? Domanda legittima visto che se ne fa un uso sempre più ampio. Le normative al riguardo sono precise, ma la poca chiarezza dell'etichettatura con le varie sigle presenti rende tutto più difficile per i consumatori.
Partiamo allora dalla definizione di
aroma alimentare: si tratta di una sostanza che viene aggiunta a un prodotto, per lo più cibi industriali, per migliorarne gusto e odore. Solitamente servono a ritardare la perdita dei sapori dovuta alla lunga conservazione. Quando si parla di aromi alimentari è bene sapere che non hanno alcuna proprietà nutritiva. Il loro unico scopo è rendere maggiormente appetibile un prodotto che invece sarebbe privo o quasi di sapore.
Aromi alimentari, quali sono
Sono diversi gli aromi alimentari e per crearli si sfruttano varie molecole, utilizzando spesso sostanze che non sono presenti in origine nei prodotti dove sono inserite. Possiamo così distinguere
aromi naturali alimentari, aromi artificiali e aromi artificiali natural-identici.
I primo derivano da materie prime naturali (ad esempio fiori, foglie, ecc) e possono anche non avere legame con il prodotto finito. Sono i più costosi e forse per questo i meno utilizzati. Gli aromi artificiali, invece, derivano da processi chimici di sintesi. Dal gusto molto forte, hanno un'elevata quantità di alcol. Infine, gli aromi artificiali natural-identici sono simili, dal punto di vista sensoriale, a quelli naturali e presentano le stesse molecole naturali.
Aromi naturali, il regolamento europeo
Per quanto riguarda gli aromi alimentari, il loro utilizzo è disciplinato dal Regolamento 872 del 2012 e 1334 del 2008. Per l'etichettatura sono utilizzabili tre definizioni: 'aromi' in riferimento sempre ad aromi artificiali; 'aromi naturali'; 'aroma naturale di...' che significa che almeno il 95% dell'aroma è ricavato dall'alimento in questione. La legge consente quindi di utilizzare queste definizioni molto generali e non specifiche.
Per quanto riguarda gli aromi alimentari c'è molto dibattito sulla loro nocività. Difficile stabilire quanto un determinato aroma faccia male. Sono ancora in corso ricerche dell'EFSA per creare un apposito database viste le difficoltà ad avere dati certi per la combinazione di vari aromi. Ad ogni modo, sono state individuate determinate sostanze nocive il cui utilizzo è stato bandito.
Così, il suggerimento da dare, in attesa di dati più certi, è di limitare al massimo il consumo di alimenti che contengono aromi alimentari. Sempre meglio scegliere cibi freschi o affidarsi a quelli senza aromi aggiunti. Anche perché la quantità di
additivi ingeriti in un anno è davvero eccessiva.