Svegliarsi all'alba: questione di geni
Data Pubblicazione: 23/08/2019
Lo studio, pubblicato sulla rivista Sleep, evidenzia come svegliarsi all’alba sia una questione di geni e che i mattinieri siano più diffusi di quanto si possa pensare. A condurre questo studio è stato Louis Ptacek dell’Università della California di San Francisco, studioso specializzato nello studio della genetica del ritmo circadiano, vale a dire il nostro orologio biologico: la ricerca ha dimostrato come una persona su 300 potrebbe essere geneticamente predisposta a svegliarsi presto la mattina, questo per la presenza dei geni ASP, relativi alla fase del sonno avanzata.
Svegliarsi all’alba: tutto merito dei geni
Proviamo a capirne qualcosa in più: la ricerca ha coinvolto 2.422 persone under 30, tutte abituate a svegliarsi tra le 3 e le 5 del mattino; le stesse persone dormivano soltanto dai 5 ai 10 minuti in più durante i fine settimana o le vacanze. Tra i soggetti coinvolti nella ricerca, tutti avevano almeno un parente di primo grado con abitudini simili.Una ricerca simile era stata già pubblicata tempo fa su Nature Communication e aveva messo in evidenza il legame tra il risveglio all’alba e alcune varianti genetiche: in particolare in base alla reazione del nostro cervello agli stimoli luminosi esterni e al nostro ritmo circadiano, siamo più predisposti ad andare a letto tardi la sera o al contrario a svegliarci molto presto la mattina.
In realtà gli studi dimostrano anche i benefici di svegliarsi all’alba: i mattinieri, infatti, hanno un rischio minore di contrarre malattie mentali, insonnia e depressione. Questo è stato messo in evidenza anche da uno studio condotto dall’Università del Colorado Boulder e dal Brigham and Women’s Hospital di Boston: in particolare questa terza ricerca dimostrò come le donne capaci di svegliarsi all’alba sono meno malinconiche di chi invece tira fino a tardi la sera.