Data Pubblicazione: 30/09/2015
La Sicilia da sempre testimonial naturale di interculturalità, oggi può farne bella mostra ad Expo 2015.
Una anonima stanza in un appartamento palermitano è stata rinominata "La Camera delle Meraviglie" da quando alle sue pareti sono stati scoperti decori arabi nascosti da strati di pittura. La loro interpretazione è oggetto di studi e ricerche. Una valida ipotesi è che fosse una piccola moschea privata nella casa di un mercante. Studiosi da ogni parte del mondo si sono mossi per ammirarla e per datare il colore blu della vernice illuminato da decori argentei, ed infine hanno stabilito che risale ad un’arte praticata sino al '700. La Sicilia ricorda la presenza araba, e non solo, nei giorni della sua storia. Posta forzatamente ad accogliere flussi migratori, nei secoli questi le hanno donato edifici splendenti ed una cultura riccamente intrecciata all’esotico. Quegli stessi traffici umani oggi sono considerati in maniera più problematica. E' dunque necessario sfruttare l'opportunità di incontro data da Expo per restituire la giusta centralità allo scambio generoso e partecipe come essenza dello stare al Mondo. E se a proporre questa riflessione sono i rappresentanti di una tanto contesa terra di frontiera, la questione diventa più interessante. L'intenzione delle tematiche proposte attraverso le suggestive immagini del video sulla "Camera delle Meraviglie", presentato ad Expo dalla Regione Sicilia, è che le società beneficiano da sempre della mescolanza, fonte di innovazione e miglioramento. Gli ideatori, Alberto Samonà e Salvatore Militello, partendo dall'interno della camera e soffermandosi a descriverne i dettagli, spingono l'anima dello spettatore a sconfinare verso una bellezza sconosciuta e irrazionale. Ancora in estasi egli è accompagnato dalle immagini tra le vie di Palermo, a conferma della possibilità di rivivere quell'esperienza magnifica ad ogni angolo della città.
L'iniziativa vede la partecipazione anche dell'atelier palermitano di ceramiche "Le stanze del Gattopardo" e di Franco Fazzio restauratore che ha scoperto i dipinti della camera. Entrambi sono impegnati nella creazione di opere che concretamente mostreranno ai visitatori dell'eposizione l'incanto trasmesso dall'atmosfera della camera. Anche i proprietari Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili si dicono fieri dell'iniziativa della Regione che offre maggior visibilità alla scoperta e al suo contenuto, tanto concreto quanto concettuale. Molti i giudizi positivi giunti anche dagli esperti del settore, fra i quali Vittorio Sgarbi da tempo legato alla Regione Sicilia e che ha potuto personalmente apprezzare l'esperienza di osservare da vicino i sontuosi ornamenti alle pareti, da lui definiti "un libro aperto", a sottolineare l'immensa possibilità di interpretazioni a cui si prestano.
Il bello non ha colore, non uno soltanto. Ma per l'occasione immaginiamolo tinto di "blu", quello del Mar Mediterraneo, quello del cielo del deserto, lo stesso della meravigliosa stanza.
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