Torna a suonare l'allarme per il
pangasio inquinato. Dopo le discussioni di qualche anno fa sull'opportunità di inserire questo pesce nei menu delle scuole italiane, ecco tornare a galla il problema del pangasio inquinato. La scintilla è stata la decisione dell'azienda Carrefour di eliminare dagli scaffali dei propri supermercati questo alimento. Una decisione, presa in precedenza anche da Coop ed Esselunga, che trova spiegazione nelle condizioni di allevamento di questo pesce. I no si moltiplicano anche a livello istituzionale. In Emilia Romagna, ad esempio, la Regione vuole toglierlo dal menu delle mense scolastiche. Ma questo 'accanimento' è giustificato?
Pangasio, i perché dell'allarme
Il pangasio arriva dall'Asia e in particolare lo si trova nel fiume Mekong che bagna Cina, Birmania, Laos, Thailandia, Cambogia e Vietnam. Si tratta del corso d'acqua più inquinato al mondo. Un problema difficile da trascurare. Proprio dalle origini del pesce nascono le varie proteste, anche se i dati scientifici dicono tutt'altro.
Inquinamento pangasio, i dati scientifici
Le analisi di laboratorio condotte nel 2008 e nel 2012 dall'INRAN parlano di un alimento magari non proprio nutriente ma sicuramente non più inquinato rispetto ad altri pesci. Comunque non pericoloso per la salute. Una notizia che va ad aggiungersi ad altre caratteristiche che rendono questo pesce molto diffuso in Europa. Tra i fattori da tenere in considerazione ci sono sicuramente il basso prezzo, il poco scarto e il sapore che piace ai bambini.
Pesce pangasio, niente inquinamento ma poca salute
Eliminato il problema inquinamento, resta quello legato alle caratteristiche nutrizionali: il pangasio ha poco magnesio, poche vitame, pochi acidi polinsaturi e molti grassi saturi. Insomma, non farà male ma non è neanche questa cassaforte di nutrienti. Proprio per questo si susseguono le iniziative per eliminarlo dalla tavola, almeno quella delle mense scolastiche, e sostituirlo con un nostrano e più salutare
pesce azzurro, come ad esempio delle
alici.