Olio novello

Data Pubblicazione: 01/05/2016

Olio novello

L'olio novello o olio nuovo, frutto della prima premitura, è sul mercato del nostro Paese

L'olio novello si propone come prodotto meno lavorato e dal gusto più ricco e naturale anche se la definizione più corretta sarebbe olio nuovo.

Nel nostro Paese, da pochissimi anni, è sul mercato il cosiddetto "olio novello" che però è solo "olio nuovo", perché la categoria non è prevista da alcuna norma. Si tratta del primo estratto dell'olio extravergine d'oliva, non decantato e non filtrato. È in vendita nei supermercati, nei frantoi e nelle enoteche. In diverse città italiane, nel periodo tra novembre e dicembre, si svolgono anche delle feste in onore del prodotto. Viene ottenuto dalle olive raccolte tra i mesi di ottobre e dicembre e alcuni ritengono che la denominazione di olio novello sia ingannevole nei confronti del consumatore e quindi passibile di sanzione. Secondo i produttori, quest'olio è caratterizzato da freschezza, giovinezza e spontaneità. È ottenuto dalla prima spremitura delle prime olive del nuovo raccolto. Ne vengono esaltate le caratteristiche di assenza di filtrazione e lavorazione e l'imbottigliamento rapido che ne mantiene la fragranza vivace. L'olio novello è ritenuto un alimento unico e a produzione limitata, stimato dai consumatori più esigenti e da gustare subito. Diversamente dall'olio novello rispetto all'olio extravergine filtrato, il vino novello è ben distinto dal vino nuovo, in base a precise normative. Il "novello" è il risultato di una specifica tecnica di vinificazione, la macerazione carbonica, e la legge ne regola la produzione e la vendita. Il Decreto del 13 agosto 2013 sancisce che soltanto i vini DOC e IGT possono avere la denominazione di "novello", a condizione che siano prodotti entro la fine di dicembre dell'anno della vendemmia. Al contrario, l'olio novello non è soggetto a nessuna norma di legge e viene ottenuto secondo le medesime procedure di un qualunque extravergine. Le caratteristiche organolettiche comprendono un sapore tipico, molto fruttato e leggermente piccante, assai apprezzato soprattutto sulle

bruschette

, ed il suo aspetto non è limpido. Dopo alcune settimane le particelle di polpa del frutto in sospensione, che lo rendono torbido, si depositano sul fondo della bottiglia e fermentano, causando a volte delle alterazioni del sapore e dell'odore e quindi riducendone la qualità. Tra le varie ricerche effettuate, quelle del Laboratorio Chimico di PromoFirenze rivelano che, con il trascorrere del tempo, il grado di deterioramento dell'olio non filtrato è superiore rispetto all'olio extravergine dall'aspetto limpido. Inoltre è più povero dal punto di vista dei nutrienti, in particolare per quanto riguarda la presenza di importanti antiossidanti, come i polifenoli, sostanze benefiche per la salute. 

L'olio novello, benché la definizione non sia prevista da nessuna normativa, si è guadagnato una propria fetta di mercato e ha dalla sua parte un buon numero di estimatori che ne apprezzano il gusto differente dall'olio extravergine filtrato.

 

Pubblicata il 01/05/2016

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