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Musèt e brovade, e in Friuli è subito festa

Data Pubblicazione: 03/10/2015

Musèt e brovade, e in Friuli è subito festa
Aggiungiamo un posto a tavola, che arriva la brovada, la ricetta friulana per eccellenza, il sapore e il gusto del Natale e delle feste in famiglia. La brovada consiste nel tagliare a listarelle le rape, dopo che sono state macinate nelle vinacce, e bollirle a lungo in pentola, aggiungendo i sapori come olio, alloro, e un pezzo di taglio grasso di carne di maiale, musetto o costa, che sprigioni gusto, come si trattasse della preparazione di un sugo o di un brodo. Il procedimento di macerazione delle rape avviene alla fine della vinificazione, quando le vinacce sgrondate dal vino vengono lasciate a sgocciolare e inizia la loro fase di acidificazione: successivamente si raccoglieranno le rape e si lasceranno a contatto con le vinacce per circa un mese o poco più, 45 o 50 giorni, assieme ad una soluzione di vino, acqua , aceto e sale, mediante procedimenti e trucchi del mestiere custoditi dai contadini e dalla gente del popolo friulano. Il nome "brovada" è intraducibile in italiano, e deriva dall'antico celtico "breowan", che significa bollire: rimanda quindi ad un alimento che ha bisogno di tempo, che va lasciato cucinare a lungo, che va fatto riposare e "pomare" come si direbbe invece in Veneto, altra regione interessata da questa pietanza popolare. Questo metodo di conservazione della rapa, mediante fermentazione con aceto e vino, risale addirittura al 25 A.C., quindi si può tranquillamente affermare che questo piatto abbia più di 2000 anni! Una volta terminato questo antico procedimento, la rapa viene tagliata, insaccata e pronta per essere messa in commercio e venduta. Quando arriverà in cucina sarà aggiunta in pentola con un soffritto di aglio privato dell'anima, alloro, sale e pepe, e cucinata piano piano per almeno due ore. Fare le cose con lentezza è il segreto di questo piatto dal sapore antico, che non vuole fretta. La brovada, una volta pronta, si presenta con un colore bianco, rosato o violastro, ed ha un sapore acido, forte, di carattere. Si accompagna divinamente con il "muset" , il classico cotechino, e diventa un contorno favoloso. Si possono aggiungere anche fagioli in umido (in veneto, "in potacin") o purè di patate, per un piatto ancora più sostanzioso, confortevole : si tratta infatti del cosiddetto "comfort food", cibo che conforta, oltre a saziare, e rimanda a ricordi di infanzia, facendoci stare bene. Una bollicina da accompagnare, come uno spumante Franciacorta o un calice di buon vino rosso come un Pignolo, e sarà un Natale meraviglioso. Tanti Auguri! Dal 2011 la brovada è riconosciuta marchio DOP e in Friuli esiste un'associazione che si occupa del 90% della distribuzione di questo piatto tipico, in tutta Italia. Conservare, tutelare e valorizzare, tre verbi necessari a far sì che il cibo che ci accompagna in tutta la nostra vita sia cultura e identità.
Pubblicata il 03/10/2015

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