Secondo numerose ricerche
l'agricoltura biologica potrebbe essere sostenibile e rappresentare un vantaggio per l'ambiente e la salute dei consumatori.
I sostenitori dell'alimentazione biologica sono da sempre convinti che questa offra innegabili vantaggi per la qualità della vita dei consumatori e per la tutela ambientale.
Secondo una ricerca pubblicata sul British Journal of Nutrition, queste affermazioni potrebbero essere suffragate da dati reali. Un team multinazionale di ricercatori si è occupato di revisionare e valutare i risultati delle ricerche sul tema pubblicate nel corso degli anni. Un totale di 250 articoli è stato valutato allo scopo di trarne dei risultati generali che potessero dare un quadro dell'effettivo impatto delle coltivazioni e degli allevamenti biologici sulla salute e sull'ambiente. Il risultato è che
alcuni prodotti bio hanno effettivamente quantitativi maggiori di nutrienti importanti per la salute umana rispetto ai corrispettivi tradizionali.
Gli allevamenti biologici mostrano i risultati più interessanti. Il latte proveniente da essi, ad esempio contiene circa il 5% in più di acidi grassi
omega-3 rispetto a quello prodotto da allevamenti tradizionali. Contiene inoltre il 40% in più di acido linoleico e quantitativi maggiori di ferro e vitamina E a fronte di minori quantitativi di iodio e selenio. Si tratta di un dato interessante soprattutto in considerazione dell'importanza che gli omega-3 hanno nella prevenzione delle malattie cardiovascolari, che rappresentano un grosso problema sanitario nel mondo occidentale. Simili i valori per le carni da allevamento biologico. La ragione sarebbe da trovare soprattutto nel fatto che le mucche "bio" passano più tempo all'aria aperta e nutrendosi di erba. In questo modo assumono maggiori nutrienti rispetto agli allevamenti basati sui mangimi e di conseguenza, produrranno più latte bio e allo stesso tempo anche carne bio. Studi precedenti avevano anche concluso che le verdure prodotte con metodi biologici presentavano quantità molto più basse di pesticidi e metalli pesanti, potenzialmente tossici, a fronte di un maggiore quantitativo di antiossidanti. Un'ulteriore ricerca realizzata dalla Washington State University, inoltre, ha fornito dettagli interessanti sulla cosiddetta
sostenibilità dell'agricoltura biologica. La revisione di centinaia di articoli pubblicati nell'arco di 40 anni avrebbe sfatato il mito della insostenibilità dell'agricoltura biologica su larga scala sostenendo che è possibile realizzarla in modo tale che la produttività sia sufficiente a garantire il fabbisogno della popolazione e margini di profitto sufficienti agli agricoltori.
Le conseguenze di queste ricerche sono interessanti perchè aprono la strada alla consapevolezza che la produzione agroalimentare biologica sia non solo sostenibile sul piano economico e ambientale ma anche vantaggiosa dal punto di vista della salute e della qualità della vita dei consumatori.