Due pietre da strofinare per accendere il fuoco. Quando si pensa all'antichità e alla cucina, la prima immagine che viene in mente è questa. Ma qual era
la pentola di duemila anni fa? Un aiuto per rispondere a questa domanda arriva da scavi archeologici che sono stati fatti ad Alberta in Canada alcuni anni fa. Il lavoro degli archeologi ha riportato alla luce un accampamento di una popolazione nomade di duemila anni fa.
La pentola di duemila anni fa: fossa e pietre
Grazie a questo ritrovamento si sono potuti conoscere gli usi in cucina delle popolazioni dell'epoca e così si è capito che
la pentola di duemila anni fa era molto diversa da quella di oggi. Si utilizzavano, infatti, delle fosse dove si gettavano pietre roventi: qui si faceva bollire dell'acqua e poi si aggiungeva la carne o il pesce da cucinare. Semplice quanto efficace.
Archeo-cucina: come cucinavano gli antichi
Secondo il lavoro svolto dagli archeologi, l'accampamento era stato realizzato nei pressi di un fiume. Qui era possibile raccogliere l'acqua e procurarsi il cibo. Per risalire a quale era la pentola di duemila anni fa, gli studiosi hanno potuto contare sul ritrovamento di tracce di cibo su alcune pietre che erano state usate per far bollire l'acqua. Le pietre presentavano segni di riscaldamento e frammentazione, dovuta al contatto con l'acqua fredda. Era proprio questo il metodo di cottura utilizzato dalle popolazioni antiche che non conoscevano ancora le pentole, sia quelle di argilla che quelle di metallo.
Per risalire alla data precisa dell'accampamento e quindi della tecnica per cucinare, gli archeologici hanno fatto uso del carbonio 14. Hanno quindi analizzato le ossa di bisonte sedimentate nei pressi dell'accampamento alla stessa profondità dei resti del fuoco ritrovato. Così si è appurato che l'accampamento in questione risaliva a circa duemila anni fa. Così come la 'pentola' usata per le ricette dell'epoca.
Come usare la pentola a pressione