Il bon ton del comportamento con colf e badanti

Data Pubblicazione: 13/11/2015

Il bon ton del comportamento con colf e badanti

Colf e badanti sono dipendenti davvero utili per una vita più comoda. Conviene quindi fare di tutto per stabilire un buon rapporto per il bene comune.

Le collaboratrici familiari e le badanti sono quotidianamente tra le mura domestiche, o almeno molto spesso, ed evitano ai padroni di casa di dover svolgere lavori stancanti o noiosi. I caratteri delle due parti possono creare dei contrasti o dei malumori se non addirittura dei litigi. Occorre quindi che il padrone di casa abbia un determinato galateo nei confronti di questi validi aiuti che rendono la vita domestica più confortevole. Il rispetto reciproco renderà entrambe le parti più soddisfatte e tranquille. La prima cosa che deve fare il padrone di casa è adempiere al dovere di stilare un regolare contratto. In questo modo si potranno stabilire i ruoli e gli orari di lavoro. Il bon ton prevede poi il rispetto della puntualità che riguarda dipendente e datore di lavoro. Colf e badanti saranno puntuali nell'iniziare e terminare il lavoro ed il padrone di casa non dovrà pretendere variazioni inopportune e pagare nel giorno previsto. Occorre fidarsi della collaboratrice, dopo ovviamente aver controllato le referenze. Il padrone eviterà ogni trucco per smascherare presunte disonestà in quanto davvero maleducate ed incivili. Bisogna chiarire bene che tipo di pulizia sia richiesta alla dipendente e che tipo di prodotti si desidera che lei utilizzi. Questo eviterà malintesi, discussioni e lamentele. Una delle cose più brutte che possano esserci in un rapporto di lavoro in casa è un continuo clima di malcontento. Qualora il padrone di casa desideri che la collaboratrice indossi un'uniforme o una divisa, il bon ton vuole che la scelta sia fatta insieme a lei, evitando di riutilizzarne una usata da dipendenti precedenti, magari della taglia inadatta. Il padrone di casa dovrà trattare la colf o badante sempre con educazione e massimo rispetto, dicendo anche espressioni come 'per favore' e 'grazie'. Allo stesso modo occorre educare i bambini ad avere rispetto delle colf e delle badanti. Non è affatto educato pretendere che la collaboratrice condivida la stessa passione del proprietario per gli animali domestici eventualmente presenti nell'abitazione. Certo non dovrà trattarli male. I padroni di casa non devono dare 'ordini'. È semplicemente un rapporto di lavoro. È bene non darsi del 'tu' ma mantenere una certa educata distanza con un più formale 'lei'. Se la dipendente non è italiana non bisogna pretendere che lavori in un modo che un'italiana non accetterebbe. 

Queste semplici regole di bon ton sono sufficienti a stabilire una relazione lavorativa proficua e durevole. Quindi il proprietario della casa dovrà sempre essere chiaro e rispettoso. D'altro canto la lavoratrice dovrà essere perfettamente efficiente perché è pagata per questo. 

Pubblicata il 13/11/2015

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