Invito a cena con ... strangolaprete! Il Trentino Alto Adige, terra di montagna dai paesaggi incantati, ci offre ricette saporite, come questo piatto.
La cucina trentina è di sostanza, adatta ai grandi freddi, e affascinante, in quanto i suoi piatti si perdono nel tempo: gli strangolapreti, che derivano da un'antica variante toscana (gli strozzapreti), erano molto in voga all'epoca del Concilio di Trento, intorno alla metà del 1500.
Si narra che questi gnocchi erano preferiti dai prelati e in generale dagli uomini di Chiesa, noti per essere dei grandi mangiatori, nonostante un momento storico di miseria e carestia, dove il cibo scarseggiava nelle campagne. Conoscendo l'avidità e la fama di buona forchetta dei preti, le donne del popolo li preparavano per offrirli il giorno di festa, e i mariti, più anticlericali, si auguravano appunto che si soffocassero: questo piatto è molto diffuso in tutta Italia, spesso in altre forme come ad esempio i maltagliati, ma la caratteristica fondamentale deve essere una certa consistenza che li faccia andare di traverso al malcapitato reverendo!
Un'altra leggenda arriva dalla Romagna e racconta come l'azdora, ovvero la tipica massaia, impastasse gli strozzapreti solo con acqua e farina, dopo che il prete si era portato via tutte le uova! E' chiaro quindi quali fossero le imprecazioni della donna, privata del sostentamento per lei e la sua famiglia.
Queste storie avvincenti ci riportano in un battibaleno ai giorni nostri; oggi gli strangolapreti rimangono e si consolidano come piatto tipico della cucina locale. In Trentino vengono gustati specialmente a base di spinaci, nella variante verde: questo è un ottimo stratagemma per far mangiare la verdura anche ai più piccoli, combinando sapore e salute.
Questi gnocchi si ottengono da un composto fatto da pane raffermo, spinaci, uova, farina, cipolla rosolata, formaggio grana, il tutto aggiustato di spezie come pepe nero e noce moscata a piacere; un pizzico di sale e si formano delle polpette allungate, aiutandosi con un cucchiaio.
La ricetta
attuale, aggiunge anche un goccio di latte, affinché l'impasto si ammorbidisca e non si rischi effettivamente di strangolarsi! Oltre agli spinaci si possono aggiungere anche altri tipi di verdure e di erbe come biete, ortiche, cardi e tutto quello che suggerisce la fantasia, in un tripudio di color verde che porta allegria, fortuna e speranza ... che questa volta nessuno si strozzi! Una volta formati gli gnocchetti oblunghi, si cuociono in abbondante acqua calda salata, per circa cinque minuti. Il gioco è fatto, si possono finalmente gustare, conditi con del burro fuso e salvia e un cucchiaio di ricotta o formaggio grana del Trentino.
Un piatto povero che è una gioia sia per il palato che per gli occhi, e si abbina perfettamente ad un vino Lugana d'annata.
Pubblicata il 24/10/2015
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