Frisella o fresella, il gustoso cibo dei marinai
Data Pubblicazione: 23/09/2017
La frisella o fresella è un piatto tipicamente meridionale. Si tratta di nient’altro che pane cotto due volte che – prima di essere mangiato – è spugnato in acqua o in un altro liquido. Piatto della cucina povera, visto il suo basso costo, è anche salutare: l’assenza di grassi lo rende perfetto per chi è alle prese con una dieta.
Frisella, il cibo dei marinai
La caratteristica fondamentale delle friselle è proprio l’assenza di sapore. A darglielo sarà l’accompagnamento che usiamo per mangiarla. Inoltre altro fattore ‘positivo’ per questo cibo è la lunga conservazione. Essendo pane secco, non si corre il rischio che diventi secco con il trascorrere del tempo o che vada a male. Proprio per questo era presente in grande quantità sulle navi che compievano lunghi viaggi. Il cibo ideali per i marinai che spugnavano la frisella nell’acqua di mare, che garantiva anche il giusto sapore di sale.
Parlavamo prima dell’accompagnamento che dà sapore alla fresella. In effetti c’è solo l’imbarazzo della scelta. Si può spugnarla nell’acqua dei fagioli o nel brodo di polpo. Ottimo per ammorbidire la frisella è anche il sugo della trippa. Per le friselle una ricetta immancabile è la caponata. In questo caso si utilizzando anche olio, pomodoro e sale. Questi gli ingredienti originali, poi possono essere aggiunti anche altri, ad esempio le olive (rigorosamente quelle verdi) e le acciughe.
La storia della frisella
Ma da dove nasce questa bontà? Testimonianza sulla presenza della frisella si hanno già nel 1300 nel Sud Italia. E’ Napoli la capitale con il grido dei tarallari che rimbomba ancora nei vicoli della città. Oltre ai classici taralli nzongna e pepe, avevano con sé anche le friselle. Ma la fresella è anche presente in una poesia di Salvatore Di Giacomo: in ‘Irma’ è il cibo della protagonista, una prostituta. E restando a Napoli, fresella indica anche l’organo sessuale femminile ma anche le ‘mazzate’.
Origine non molto chiara quella del termine frisella (o fresella), ma nessun dubbio c’è sulla bontà di un cibo che nella sua semplicità ha sfidato i secoli.