Confetti rossi per la laurea, scopriamo perché

Data Pubblicazione: 27/11/2017

Confetti rossi per la laurea, scopriamo perché

Ogni ricorrenza ha un suo colore, ogni festa un suo confetto. Siamo abituati a vedere distribuire confetti rossi per la laurea, ma sappiamo il motivo per cui devono avere proprio questo colore? L'usanza dei confetti risale all'epoca Romana. A quel tempo, infatti, rivestivano il ruolo di omaggio speciale per matrimoni imperiali o per la nascita degli eredi delle famiglie regnanti. Anche il termine confetto ha un'origine che risale all'antica Roma. Deriva, infatti, da confectum, participio passato di conficere, con il significato di confezionato.

Andando avanti con gli anni questa usanza si è tramandata fino ad arrivare ai giorni nostri, dove nel galateo troviamo alcune regole legate proprio ai confetti. Dal numero al colore, passando per il contenitore dove metterli: tutto è già scritto. Il numero, ad esempio, deve essere sicuramente dispari. Uno se si vuole sottolineare l'unicità dell'evento, 3 per indicare marito, moglie e figlio, 5 lunga vita o ricchezza.

Poi l'involucro che deve essere di un determinato colore in base all'avvenimento. Restando in tema laurea, il colore del sacchetto che contiene i confetti rossi cambia in base alla facoltà. Così il lilla è per chi si laurea in Lingue, il giallo per un titolo in Economia e Commercio; il verde per Scienze Biologiche; il blu per Giurisprudenza e così via.

Confetti rossi per la laurea, simbolo di prestigio

Ma il punto centrale è un altro: perché confetti rossi per laurea è un obbligo? Dobbiamo tornare indietro nel tempo e fare un nuovo salto nell'epoca Romana. Qui le famiglie nobili o comunque i personaggi che ricoprivano le più alte cariche, erano soliti indossare una fascia di colore rosso che indicava prestigio. La laurea è sicuramente un titolo di prestigio ed ecco allora l'abbinamento confetti rossi laurea, senza dimenticare qualche altre dolce da gustare. Una tradizione alla quale non ci si può sottrarre e che è anche di buon auspicio per il futuro percorso professionale del neo-dottore.

Pubblicata il 27/11/2017

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