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Castagneti italiani

Data Pubblicazione: 23/03/2016

Castagneti italiani
Insetti contro parassiti, la battaglia biologica che interessa i castagneti

Un parassita-killer minaccia i castagneti italiani, ma un insetto esportato dal Giappone salverà le colture.
A salvare le castagne, messe seriamente a rischio dall'azione di un temibile parassita, sarà... un insetto-eroe giapponese! No non è uno scherzo, bensì la realtà di quanto sta accadendo in diverse zone d'Italia le cui colture di castagne sono state decimate dal cosiddetto killer dei castagni, i cui effetti sulla produzione e sul mercato di questi amatissimi frutti negli scorsi anni sono stati a dir poco drammatici. Nel 2011, per esempio, la produzione di castagne è calata addirittura dell'80%. Come fermare questa strage? Tutte le speranze degli agricoltori sono riposte nel Torymus, un insetto di origine nipponica conosciuto per essere il nemico giurato del killer dei castagni, ovvero il cinipide del castagno - nome scientifico, Dryocosmus kuriphilus - un parassita che dal 2002, partendo dalle zone del Cuneese, si è progressivamente diffuso in tutte le aree castanicole italiane, decimando i raccolti e rendendo necessaria l’importazione di castagne dall'estero. Questo parassita svolge un lavoro tanto incessante quanto deleterio, continuando senza sosta a deporre migliaia di larve nei castagni. Salvare i castagneti sembrava quasi impossibile, almeno fino all'arrivo del Torymus Sinensis, insetto di origine giapponese, le cui femmine depongono le uova proprio nelle galle dei cinipidi, lasciando così che i nuovi nati - migliaia - si nutrano delle larve dei cinipidi, di cui sono ghiottissimi. Questo insetto antagonista del killer dei castagni è conosciuto perché lavora senza sosta, cibandosi continuamente di larve dannose, e così gli esperti l'hanno esportato dal Giappone per rilasciarlo in una vallata della Lombardia. Si tratta di una lotta completamente biologica, che mira a salvare i castagneti, i loro frutti e tutti i loro numerosi derivati, dall'azione di questo killer che qualcuno soprannomina anche "vespa cinese". La stessa strategia è stata attuata vent'anni or sono in Giappone, dove ha avuto grande successo, debellando quasi completamente il killer. Germano Squaratti, direttore tecnico del "Consorzio della Castagna" della Val Camonica, afferma: "Lo scorso anno abbiamo avuto una flessione del 70-80% nella produzione di castagne e tutto a causa del cinipide, delle galle che produce e che inibiscono la fruttificazione. Nel 2009 e nel 2010, nelle zone interessate ai castagneti abbiamo rilasciato il Torymus, ma i tempi della natura sono lunghi: ci vogliono almeno quattro anni per vedere i risultati. Comunque quest’anno la fioritura in giugno è stata normale, e in previsione possiamo già dire che avremo un lieve calo dei prezzi delle castagne". Questa situazione non interessa soltanto la Lombardia e il Piemonte, ma anche altre regioni ricche di castagneti come la Toscana, che ha visto il parassita killer dei castagni estendersi dalla Lunigiana sino al monte Amiata, coprendo ogni anno tra i dieci e i quindici chilometri in più di territorio. Anche qui è cominciata la lotta biologica, e nell'arco dei prossimi due o tre anni si cominceranno a vedere i primi risultati. Gli esemplari di Torymus Sinensis vengono studiati e fatti riprodurre nei laboratori dell'Università di Torino, dove da tempo ormai si studiano tutte le modalità di lotta possibili contro i parassiti.
Pubblicata il 23/03/2016

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