In questa rubrica vedremo come essiccare il
dragoncello. Erba aromatica, dal sapore inconfondibile, è utilizzata in cucina sia fresca che essiccata. Nel primo caso si può gustare tutto il suo aroma, nel secondo si va a perdere un po' del suo gusto. Ad ogni modo, prima di vedere
come essiccare il dragoncello è bene sapere che quest'erba, così come ad esempio basilico e prezzemolo, presenta alcune problematiche. Questo per la particolare delicatezza delle foglie e per l'elevato assorbimento di umidità che porta alla formazione di muffe.
Essiccare il dragoncello, il metodo migliore
Per chi volesse cimentarsi con l'essiccazione del dragoncello, il metodo migliore è quello naturale. Occorre quindi raccogliere le erbe in piccoli fasci di dimensioni uguali e sistemare poi questi mazzetti a testa in giù. Per accelerare il processo è possibile anche inserire i fasci in un sacchetto di carta. A questo punto occorre lasciare lì i mazzetti fino a quando non si sbricioleranno. I tempi variano da pochi giorni a qualche settimana. Importante è che i sacchetti non siano esposti alla luce diretta del sole o messi in un luogo umido.
Come detto il dragoncello essiccato perde molto del suo sapore. Allora un'alternativa per conservare più a lungo questa pianta è tritarla e congelarla. Basterà inserirla nei contenitori di ghiaccio e coprirla di acqua. Poi si potrà usarla per tante
ricette.
La leggenda del dragoncello
Il dragoncello è un'erba leggendaria, oltre che per i suoi effetti benefici, anche per la storia che l'accompagna. Si racconta, infatti, che la pianta sbarcò in Toscana per... amore! Leggenda vuole che una ragazza senese perse la testa per un soldato a cavallo (chiamato dragone appunto) durante l'occupazione napoleonica. Un giorno il soldato fece cadere dei semi in un vaso che la giovane donna teneva sul balcone. Quando il soldato ripartì, nel vaso comparve una piantina molto profumata che la ragazza volle chiamare dragoncello proprio per il suo grande amore andato via.