Acai, la bacca brasiliana degli sportivi

Data Pubblicazione: 24/04/2017

Acai, la bacca brasiliana degli sportivi

Molto conosciuto in Brasile, ma poco utilizzato in Italia, l'acai è il frutto della palma açaizero che gli indigeni chiamano icà-cai, frutto che piange. Si trova nel nord della foresta amazzonica in Brasile e vanta molte proprietà terapeutiche e nutrizionali. In particolare, l'acai è uno dei frutti più nutrienti presenti nella foresta amazzonica, tanto che è un alimento base della dieta dei migliori sportivi brasiliani e non solo. La palma può crescere fino a 25 metri di altezza e presenta all'apice un gruppo dirami dai quali pendono delle foglie a forma di nastro. E' da queste che si formano le bacche che maturano tra luglio e dicembre. Simili ai mirtilli, hanno un colore porpora scuro, pesano in media un grammo e non hanno buccia.

Proprietà benefiche dell'acai

L'acai è un frutto esotico dalle innumerevoli proprietà benefiche. In particolare l'elevata presenta di antiossidanti lo rende in grado di combattere gli effetti negativi della formazione dei radicali liberi e assicurare benessere fisico. Poche calorie (47,5 ogni cento grammi), tante fibre che aiutano a contenere il senso di fame e aiutano a regolarizzare l'intestino. Tra le proprietà di questo frutto, ci sono quelle a carico del sistema cardiocircolatorio e dell'apparato digerente. Con la sua composizione funge da antinfiammatorio, migliora la pelle e dà maggior energia. Questa bacca contiene anche i betasitosteroli, che vanno a legarsi alle molecole di colesterolo favorendone l'eliminazione. Bevanda degli sportivi per la presenza di sali minerali, vitamine e per il suo potere dissetante, fornisce una buona quantità di proteine. Infine, questo frutto è ottimo anche per chi ha problemi di peso: la presenza di aminoacidi essenziali, infatti, aiutano a bruciare più rapidamente i grassi.

Cenni Storici

La storia dell'acai è legata ad una leggenda che ha oltre cento anni. Questa parla dell'esistenza di un villaggio sulle sponde del fiume Parà che cresceva in maniera costante. La popolazione aumentava e il cibo a disposizione diminuiva. A questo punto Itaki, il capo tribù, decise di vietare di fare altri figli e di uccidere quelli che sarebbero nati. Quando la giovane figlia, Iacà, rimase incinta pregò il dio Tupà di mostrare al padre un alimento per salvare la sua gente e suo figlio. Le sue preghiere però non furono ascoltate, così Itaki ordinò di uccidere il nipoti e la figlia si rinchiuse in capanna a piangere per giorni. Una sera sentì il pianto di suo figlio nella foresta ma quando corse da lui e l'abbracciò, scomparve. Il giorno seguente Iacà fu ritrovata morte, con un sorriso stampato sul volto e intenta ad abbracciare una palma. I suoi occhi erano aperti e diretti verso i rami di questa palma dove sorgevano tanti frutti. La popolazione raccolse questi frutti e fecero un vino con il quale riuscirono a sfamarsi. Il re, in onore della figlia, chiamò questo frutto Acai (Iacà al contrario).

Come conservare

L'acai è un frutto che in Italia non è diffuso se non sotto forma di integratore. Ad ogni modo dopo la raccolta, le sue proprietà benefiche durano appena 24 ore. Proprio per questo, quando si raccolgono le bacche vengono subito portate al mercato per venderle la mattina seguente.

Varietà di preparazione

Attualmente in Italia non sono diffuse le ricette a base di acai. Questa bacca però può essere trovata, oltre che al naturale, anche come succhi. La polpa può anche essere utilizzata per accompagnare sciroppo di guaranà o muesli per colazione. Ideale anche per preparare sorbetti o gelati. A questo collegamento potrai scoprire perché in Italia non è possibile comprare l'acai al naturale.

Pubblicata il 24/04/2017

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