La pasta al dente fa bene alla salute! A dirlo sono i nutrizionisti che evidenziano come sia meglio di quella cotta normalmente in quanto presenta un minor indice glicemico. Mangiare la pasta al dente invece di quella ben cotta significa digerire meno amidi e quindi le molecole di glucosio saranno dismesse in minor tempo. Ciò porta ad una riduzione dell’influenza dell’indice glicemico e quindi una stimolazione in misura minore sulla produzione di insulina. Tutto questo porta anche ad una riduzione del deposito di grassi nell’organismo.
Vediamo nel dettaglio cosa accade, invece, quando si gusta una pasta eccessivamente cotta. Più è lungo il tempo di cottura, maggiore è il rilascio di amido con il rischio che la pasta assorba anche l’acqua. Questo significa che la pasta, oltre a perdere di gusto, diventerà anche poco salutare con l’aumento dell’indice glicemico. Per questi motivi la pasta troppo cotta è sconsigliata ai diabetici e a chi è a dieta. Questo perché si avranno picchi glicemici che producono un senso di sazietà poco duraturo con il risultato di avere fame prima del previsto.
Ma evitare di cucinare una pasta troppo al dente? Fondamentale seguire alcune semplici regole per ottenere una pasta più digeribile e con un minor indice glicemico. Ecco allora le regole per una pasta al dente perfetta:
Infine, ricordati la differenza tra pasta al dente e pasta al chiodo e scegli il grado di cottura che più aggrada a te o ai tuoi ospiti.
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