Un’esplosione di sapori, un miscuglio di ingredienti per un piatto della tradizione: la caponata siciliana. Insieme di pochi ingredienti, si tratta di una ricetta che può essere presentata come antipasto o come contorno, ma che spesso è anche servita come piatto unico, accompagnato dal pane. Ma qual è l’origine della caponata siciliana, ricetta davvero squisita? Come si arriva alle tante versioni che conosciamo oggi?
Partiamo dal nome: per l’origine del termine caponata le ipotesi sono diverse. Ad esempio qualcuno afferma che derivi dal verbo greco ‘Capto’, tagliare: questo perché tutti gli ingredienti della caponata siciliana sono tagliati a pezzi. Altri, invece, ritengono che il termine derivi dal latino ‘Caupona’, osteria: questo perché in antichità i marinai erano soliti mangiare in osteria, appunto, un pezzo di pane condito con alici, olio e capperi. Questa è anche una delle possibili origini della caponata siciliana, ricetta originale che racchiude un piatto povero ma molto nutriente e sostanzioso.
Ma l’ipotesi che trova più credito è quella che vuole che il termine caponata derivi da ‘Capone’, pesce del Mar Mediterraneo, in passato servito in agrodolce durante i pranzi aristocratici. Con il passare degli anni poi questo pesce, in italiano conosciuto con il nome di Lampuga, venne a poco a poco sostituito dalla melanzana, questo per renderlo accessibile anche alle classi meno abbienti.
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