Storia degli struffoli

Data Pubblicazione: 01/01/2017

Storia degli struffoli

In molti non conoscono la storia degli struffoli questi favolosi dolcetti ricoperti di miele. A Napoli non è Natale se in tavola non arriva un bel vassoio pieno di questa delizia.

Gli struffoli sono dolci tipici napoletani

Al pari di babà, pastiera e sfogliatella, gli struffoli sono uno dei dolci tipici napoletani più conosciuti ed apprezzati. Si tratta di una specialità che generalmente viene preparata nel periodo natalizio e pasquale.

Ricetta degli struffoli

Gli struffoli sono delle piccole palline di pasta dolce preparate con zucchero, uova, farina, strutto e un cucchiaio di liquore. Queste palline vanno poi fritte in abbondante olio caldo e vengono quindi saltate in padella con miele e zucchero. Una volta raffreddati gli struffoli si sistemano su un vassoio e come tocco finale si cospargono con frutta candita e confettini di zucchero colorati.

La storia degli struffoli

Non tutti però conoscono davvero la storia degli struffoli e chi li ha inventati precisamente. Anche se non sembra questo piatto ha origini molto antiche in quanto si racconta che ad introdurlo siano stati i Greci al tempo della Magna Grecia. Infatti nella cucina greca esiste un dolce molto simile agli struffoli chiamato loukoumades. Altra ipotesi verosimile è quella per cui gli struffoli sarebbero di origine spagnola poiché in Andalusia gli abitanti preparano un piatto somigliante che si differenzia per la forma più lunga delle palline. Lo stesso etimo della parola è molto incerto ma si pensa che il termine struffolo possa derivare dall'espressione greca 'strongoulos' che significava appunto 'arrotondato'. Alcuni poi ritengono che il nome si riferisce al fatto che il dolce 'strofina' la bocca in quanto delizia il palato con la sua squisitezza. Altri sostengono ancora che la radice etimologica sia legata alla parola strutto, grasso animale utilizzato per fare gli struffoli.

Degli struffoli già si parlava nel seicento

Al di là del nome, sappiamo con certezza che del piatto se ne parlava già nel Seicento. Infatti nel suo saggio Antonio Latini definiva 'struffoli romani' dei piccoli dolcetti fatti proprio come quelli napoletani. In questa stessa epoca venivano spesso preparati dalle suore dei conventi e portati in dono presso le case delle famiglie nobili più caritatevoli. In origine erano infatti una pietanza delle feste proprio perché i dolci rappresentavano un lusso concesso solo a poche persone in alcuni periodi dell'anno. Col tempo poi si sono diffusi da Napoli verso le regioni del centro e sud Italia prendendo a volte nomi differenti. Ad esempio in Abruzzo e Umbria il dolce è comunemente chiamato cicerchiata perché le palline hanno la forma che ricorda le cicerchie, dei legumi tipici della zona. Insomma come ci insegna la storia, gli struffoli erano e sono ancora un piacevole 'diversivo' gastronomico da concedersi a Natale come momento di gioia per grandi e piccini. A questo collegamento la ricetta degli struffoli.

Pubblicata il 01/01/2017

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